Lucignano fuori le mura

Nella campagna che si estende subito fuori dalle mura del paese incontriamo i resti delle fortificazioni medicee ed un notevole santuario progettato da Giorgio Vasari.

La fortezza

Sulla collina di fronte al centro storico possiamo vedere i resti di una fortezza.
Già i Senesi avevano rilevato la necessità di una fortificazione esterna alle mura del paese, ma non fecero in tempo a realizzarla perché nel 1553 Lucignano passò nuovamente sotto il comando dei fiorentini.

Il duca Cosimo, fortemente convinto della rilevanza strategica e militare di Lucignano, vi mandò uno dei più influenti architetti militari: Bernardo Puccini. Nel settembre del 1556 iniziarono i lavori, ma a causa del perdurare della guerra, delle cattive condizione del tempo, della scarsa qualità della calce e dei continui crolli della parte in terra, furono faticosamente terminati solo i due baluardi ancor oggi esistenti, che presero il nome di Baluardo del Calcione, a nord, e Baluardo della Purità, a sud.

Del resto anche le vicende belliche erano ormai in fase conclusiva e la pace tra Francia e Spagna, nonché la capitolazione della Repubblica di Siena a Montalcino, decretarono la fine definitiva dei lavori alle fortificazioni di Lucignano.





Lucignano




lucignano

Il santuario della Madonna della Querce

Poco oltre la fortezza, ai piedi del colle, si trova il cinquecentesco Santuario della Madonna della Querce.
Alla fine del XV secolo, con il ravvivarsi del culto mariano, si verificarono una serie di visioni miracolose, spesso legate ad una quercia. A commemorazione di questi eventi, in varie località furono edificati dei santuari dedicati appunto alla Madonna della Querce.

La chiesa fu edificata nel luogo dove da tempo immemorabile i lucignanesi si recavano ad una fonte galattofora, ancora presente di fronte all’entrata del santuario, per attingere l’acqua che curava l’ipogalattia e la sterilità.

L’edificio, attribuito a Giorgio Vasari, uno dei più prestigiosi architetti del ‘500, è caratterizzato da una pianta rettangolare a tre navate con copertura a capanna rialzata in corrispondenza della navata centrale. La decorazione della facciata è semplice, come proprio dello stile del Rinascimento.
All’interno, la navata centrale è coperta da una volta a botte, interrotta nel transetto da un elegante e snello tiburio cilindrico sostenuto da potenti pilastri e coronato da una lanterna adorna di sottili lesene.
Ogni navata è arricchita da due altari, caratterizzati da colonne tortili o corinzie.
Sul transetto si eleva l’altare maggiore, sul quale è raffigurata l’immagine della Madonna Addolorata, custodita da un pregevole tabernacolo ligneo a forma di tempio. Sulla parete destra del transetto sono conservati circa 50 ex-voto su tavoletta lignea eseguiti tra la fine del ‘500 e il ‘600, oltre a numerosi ex-voto di rame argentato.